Storie di fantasmi per il dopocena by Jerome K. Jerome

Storie di fantasmi per il dopocena by Jerome K. Jerome

autore:Jerome K. Jerome [Jerome, Jerome K.]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9788862615341
editore: Mattioli 1885
pubblicato: 0101-01-01T00:00:00+00:00


IL FANTASMA DELLA CAMERA AZZURRA

(Storia di mio zio)

“Non voglio spaventarvi,” cominciò mio zio, con tono di voce particolarmente solenne, per non dire che faceva gelare il sangue nelle vene, “e, se preferite che non ne parli, non lo farò, ma il fatto è che, proprio questa casa, dove siamo ora riuniti, è infestata.”

“Non me lo dica!” esclamò Mister Coombes.

“Che mi dice a fare di non dirglielo, se l’ho appena detto?” ribatté lo zio, leggermente stizzito. “Che assurdità! Vi dico che questa casa è infestata. Con regolarità, nel giorno della Vigilia di Natale, la Camera azzurra (dallo zio, chiamavano Camera azzurra la stanza vicina a quella dei bambini, perché quasi tutto il servizio da toletta era di quel colore) è infestata dal fantasma di un criminale, un uomo che uccise con un pezzo di carbone uno di quei cantanti che, ogni Natale, vanno di casa in casa.

“Come fece?” chiese Mister Coombes, curioso, con impazienza. “Fu difficile?”

“Non so come fece,” replicò lo zio, “non mi spiegò il procedimento. Il cantante si era piazzato proprio all’entrata principale, e stava cantando una ballata. Si presume che, quando spalancò la bocca per il si bemolle, il criminale abbia lanciato il pezzo di carbone da una delle finestre e questo si sia giusto infilato nella gola del cantante soffocandolo.”

“Ci vuole un bravo lanciatore, ma certamente vale la pena di provare,” mormorò pensosamente Mister Coombes.

“Ma, ahimè, quello non fu il suo unico crimine,” aggiunse lo zio. “In precedenza, aveva ucciso un suonatore di cornetta.”

“No! È proprio un fatto vero?” esclamò Mister Coombes.

“Certo che è un fatto vero,” rispose irritato mio zio: “almeno, per quanto si possa parlare di fatti in casi di questo tipo. Com’è pignolo, stasera. Le prove indiziarie erano schiaccianti. Il poveretto, il suonatore di cornetta, si trovava in questa zona da appena un mese. Il vecchio Mister Bishop, che allora gestiva il Jolly Sand Boys, dal quale poi ho saputo la storia, diceva di non aver mai visto un suonatore di cornetta più determinato ed energico. Quell’uomo conosceva due melodie soltanto, ma Mister Bishop diceva che non avrebbe potuto suonare con maggior ardore, né per più ore al giorno, anche se ne avesse conosciute quaranta. I due brani musicali che suonava erano Annie Laurie e Home, Sweet Home e, per ciò che concerne la sua esecuzione della prima melodia, Mister Bishop diceva che l’avrebbe riconosciuta anche un bambino.

“Questo musicista, questo povero artista senza amici, aveva l’abitudine di suonare in questa strada, proprio qui di fronte, per due ore ogni sera. Una sera, fu visto entrare proprio in questa casa, evidentemente in risposta a un invito, ma nessuno lo vide mai più uscire!”

“Qualcuno provò a offrire una ricompensa per il suo ritrovamento?” s’informò Mister Coombes.

“Neanche mezzo penny,” replicò lo zio.

“Un’altra estate,” continuò lo zio, “arrivò da queste parti una banda musicale tedesca, con l’intenzione (così annunciarono) di fermarsi fino all’autunno. Due giorni dopo il loro arrivo, tutta la compagnia – dei pezzi d’uomini così sani e vigorosi che faceva piacere guardarli – fu invitata a



scaricare



Disconoscimento:
Questo sito non memorizza alcun file sul suo server. Abbiamo solo indice e link                                                  contenuto fornito da altri siti. Contatta i fornitori di contenuti per rimuovere eventuali contenuti di copyright e inviaci un'email. Cancelleremo immediatamente i collegamenti o il contenuto pertinenti.